Abbronzatura perfetta, alcuni consigli per una tintarella sana

Si può davvero dire: è ormai arrivata la primavera. Non sentite i profumi freschi nell’aria? Oppure quelle ventate dolci che quasi accarezzano il corpo? Sì, ho capito, amiche: è chiaro che dentro un ufficio tutto questo arriva di meno, ma non credo sia una buona scusa per rinnegare l’arrivo della bella stagione: vedete, per me è come uno stato d’animo: un bel giorno apri la finestra…ed ecco là una gioia di colori davvero irresistibile. È un po’ come la sensazione che ti regala il primo bagno di stagione o il primo sole sulla pelle…sensazioni diverse ogni anno, irripetibili.

Fantasticando su queste cose mi sono detta: è vero che ogni anno provo una sensazione diversa al sole, ma mi piacerebbe che fosse tutte…come dire…piacevoli. Qualcuna di voi mi capirà: ormai ho perso il conto delle volte che mi sono stesa rilassata per una giornata al sole, magari beandomi del mio ultimo acquisto in fatto di moda mare… e sono poi tornata a casa letteralmente ululando come un lupo alla luna piena per le scottature rimediate!

E pensare che tutto questo si potrebbe prevenire con alcuni utili consigli! Eccone qui qualcuno che ho trovato in giro: non state al sole nelle ore più calde del giorno, i momenti migliori per abbronzarsi sono la mattina fino alle 11 e il tardo pomeriggio; in particolare evitate la fascia oraria che va dalle 12 alle 15, potrebbe rivelarsi letale per la vostra pelle! Ho anche scoperto che l’abbronzatura di cui ci vantiamo tanto nei primi giorni di mare è “tutto fumo e niente arrosto”: essa non è altro che il risultato di una riserva di melanina – il pigmento che scurisce la pelle – rimasta nel nostro corpo, e se ne andrà in poco tempo. Per una buona abbronzatura serve costanza e – udite udite – gradualità!

Continuiamo sul tema “come non diventare un’aragosta”: un altro fattore importantissimo da tenere in considerazione è la protezione solare; gli esperti raccomandano di scegliere il tipo di “protezione” (scoprirete tra poco perché continuo a chiamarla così) in base al proprio “fototipo”, vale a dire di che tipo è la vostra pelle e come essa reagisce al sole: solo così potrete determinare quale protezione adottare. Parlando di tipi di protezione, bisogna senz’altro dire che non esiste solo la “crema” solare, ma… crema, olio, latte, gel, spray, acqua solare…c’è da impazzirci! Prima di tutto è importante ricordare che creme e gel di solito servono alla protezione di zone poco estese del corpo, come per esempio il collo, le spalle, il decolleté, NON la schiena… è inoltre utile sapere che gli oli solari hanno fattore di protezione solitamente basso. Mi stavo dimenticando un fattore importantissimo: per permettere alla protezione di agire al meglio, sarebbe bene applicarla trenta minuti prima di esporsi al sole, per permettere ai principi attivi di penetrare lo strato superficiale della pelle.

So che per molte di noi, che magari abitano in zone di mare, e magari vanno al mare con la stessa frequenza con cui vanno al supermercato, queste prevenzioni sembrano fantascienza, ma è sempre meglio saperle che esserne all’oscuro, no?

Dopo aver parlato di metodi di elementare sopravvivenza alle radiazioni ultraviolette, passiamo a qualche consiglio su come ottenere un’abbronzatura perfetta!

E qui si parla di cibi: perché per mantenere la pelle elastica e prevenirne l’invecchiamento, bisogna nutrirla anzitutto di vitamina A ed E. Vi accenno alcuni alimenti (non tutti esattamente dietetici!): per la vitamina A carote, pomodori, spinaci..anguilla marinata (!), mango ecc.; per la vitamina E, possiamo citare la frutta secca in generale e gli oli vegetali. L’olio extravergine di oliva, assime ai cereali integrali, contiene anche la vitamina PP che aiuta la pelle a rigenerarsi dalle scottature!

Guardatevi invece – sempre in ottica abbronzatura – dagli alimenti ricchi di ferro: lenticchie, radicchio e fagioli.

Ed ora, sole: a noi due!